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Archive for 22 ottobre 2007

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Succede di essere straniero in terra straniera. Avere bisogno di comunicare, ma non conoscere la lingua. Succede. E’ successo ieri.

 

Ero in treno, stavo rientrando a Milano dopo un weekend trascorso a Bolzano da un caro amico. Poco dopo Verona interrompo la lettura del mio libro per esigenze fisiologiche…dovevo andare in bagno. Arrivo al pianerottolo e trovo davanti a me un ragazzone enorme ma con lo sguardo spaurito di un bambino. Gli chiedo se è in fila per il bagno. Mi risponde facendomi vedere il suo biglietto per Milano. Si il treno è giusto, va a Milano gli spiego. O almeno ci provo. L’italiano non aiuta. L’inglese neanche. La sua è una lingua che viene dall’est.

A gesti concordiamo sul fatto che il treno arriverà a Milano. Ma non finisce qui.

Altro biglietto. Ha una coincidenza da prendere per andare a Genova. Sì, il treno per Genova parte da Milano. Mi fa segno di attendere un momento. Prende il suo cellulare, inizia a parlare nella sua lingua, poi mi porge il telefono. Dall’altra parte una voce italiana di mezza età mi chiede se posso accompagnare il ragazzo al binario giusto e metterlo sul treno per Genova. Va bene, no problema.

Finita la telefonata gli faccio capire che lo aiuterò: non ti preoccupare, scendiamo insieme a Milano e ti guido io. Chissà se avrà capito…

Arriviamo a Milano. Esco dallo scompartimento per raggiungerlo. Il corridoio è ovviamente intasato (ma chi ha inventato i treni con gli scompartimenti e quei micro-corridoi?). Lo vedo cercarmi insistentemente con lo sguardo. Gli faccio un cenno: mi vede e si tranquillizza.

Scendiamo e andiamo al binario giusto.

(dialogo senza parole)

No aspetta, accompagnami un pezzo lungo il binario fino proprio all’entrata della carrozza, voglio esser sicuro

Va bene, andiamo. Sì è questo il tuo treno, puoi salire.

Grazie.

Buona fortuna.

 

Una stretta di mano e ci separiamo.

Chissà che storia aveva alle spalle. Chissà che storia lo sta aspettando. Le nostre esistenze si sono sfiorate per un minimo istante, senza sapere nulla l’uno dell’altro. Sono sempre affascinato da questi incontri casuali.

Ma non è finita qui.

Come ho detto sopra, stavo leggendo un libro, in treno. In questo libro un ragazzo scrive una canzone per la sua sgangherata band.

Il pezzo si intitola Stranger in a foreign land….

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