
Domenica 14 si terranno le oramai famose o famigerate elezioni primarie per designare l’Assemblea Costituente del Partito Democratico ed il suo segretario.
Devo confessarvi che il mio iniziale entusiasmo per il PD è andato via via attenuandosi col tempo, man mano che apprendevo notizie sui criteri di formazione delle liste, man mano che Walter diventava sempre più mediatico e “frivolo”, man mano che si aprivano discussioni sul fatto che il partito sarà più di centro che di sinistra, man mano che si additava già Walter come sostituto di Prodi e quindi “si va tutti a casa”.
Il mio iniziale entusiasmo è sceso, come dicevo, eppure andrò ugualmente a votare domenica.
Andrò perchè voglio partecipare alla nascita di un qualcosa di nuovo, sebbene molti mi diranno – e dò loro in parte ragione – che di nuovo c’è ben poco.
Andrò perchè queste primarie sono un pochino più serie di quelle che incoronarono Prodi a leader della coalizione quasi due anni fa. Ma le primarie vere, quelle americane, sono proprio un’altra cosa, non dimentichiamocelo mai.
Andrò perchè nonstante tutto ho ancora la convinzione e la speranza che questo nuovo partito faccia qualcosa di buono.
Andrò perchè fino a quando la Sinistra Democratica non sarà una realtà vera e unitaria, non riuscirò a considerarla un’alternativa da scegliere.
Andrò perchè nelle liste, oltre ai “gerarchi” (mi si perdoni il termine forte) dei 2 partiti principali, oltre ai nomi da spettacolo (attori, architetti, registi, etc…), oltre ai “figli di..”, oltre alla moglie del presidente della Beneamata (…sto parlando dell’Inter, mi si perdoni questa bassezza…), c’è pure, annegato quà e là, qualche giovane vero e nuovo.
E se poi le speranze finissero in un nulla di fatto, se poi il PD si rivelasse alla prova dei fatti concreti come una nuova DC (come molti già dicono), allora, a quel punto, lasciate che mi vergogni per avere fatto oggi questa scelta.
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